Musica & Psiche

Chi non ha tra i ricordi più intimi e profondi qualche importante avvenimento della propria vita indissolubilmente legato a una specifica musica? Frasi come “questa è la nostra canzone” appartengono ad ognuno di noi e sottolineano con forza l’importanza e la potenza che un’armonia associata a un evento ha nel suscitare e mantenere vivo un ricordo. Ciò fondamentalmente grazie alla capacità della musica di sollecitare in noi intense emozioni (positive ma anche negative). Avete mai provato a seguire un film drammatico privato della colonna sonora? Fatelo, e vi accorgerete di quanto questo “dettaglio” sia importante, se non fondamentale, nel coinvolgimento dello spettatore nella storia e nella sua comprensione. Esistono un’infinità di studi su quale sia la musica (o l’armonia) ideale, quale la più adatta ai vari momenti della vita di ognuno di noi. Sono stati studiati, “sezionati” i singoli suoni, le frequenze emesse; sono state misurate le reazioni a livello biofisiologico con gli strumenti più moderni, restituendo una enorme mole di dati.

Sulla base di questi dati, sommati ai risultati di ricerche su altre variabili, qualcuno ha perfino “azzardato” una sorta di elenco di autori da utilizzare a seconda delle specifiche condizioni emotive e di vita. Così, se siete tristi ascoltate la sinfonia n.40 di Mozart, se invece volete rendere al meglio in vista di un difficile compito dovete senz’altro lasciarvi prendere dalla quinta di Beethoven, mentre se siete agitati, niente di meglio di un concerto o un notturno di Chopin. E l’Aspirina della musica? Senza dubbio le Quattro Stagioni di Vivaldi!  Mah … anche se per alcuni ciò può forse essere vero (e io sarei uno di quelli), nella realtà delle cose l’armonia musicale e le emozioni che questa è in grado di suscitare nell’animo umano dipendono fortemente dalle caratteristiche individuali e dalla personalità di ciascuno di noi. Quindi, fatalmente, ci sarà chi si rilassa con l’heavy metal mentre ad altri questa stessa musica sviluppa un’accentuata aggressività, o disgusto…


Tutto ciò detto, è facile intuire quanto utile e potente possa essere la musica in termini terapeutici, se ben impiegata, magari in associazione con altri strumenti. Un’idea, questa, ancora lontana anni luce dai radicati principi medico-terapeutici occidentali.