1. LO PSICOLOGO E’ PER I MATTI: lo psicologo è un professionista che grazie alle sue conoscenze può aiutare una persona (bambino, adolescente, giovane adulto, adulto, anziano), una coppia o una famiglia che attraversa un momento di particolare difficoltà a riprendere il controllo della propria vita, a ritrovare l’equilibrio o a sviluppare e incrementare abilità e capacità già presenti ma che per svariati motivi non riescono ad emergere naturalmente. Lo psicologo è per tutti.
2. LO PSICOLOGO E’ PER I DEBOLI (E IO VOGLIO FARCELA DA SOLO): nessuno è Superman, nessuno è onnipotente. E’ assolutamente normale per chiunque, nel corso della propria esistenza, trovarsi a vivere situazioni o attraversare momenti in cui l’equilibrio emotivo è compromesso. Non sempre in questi casi è possibile ritrovare da sé il “bandolo della matassa”. Ricorrere al supporto di un professionista allora non diventa un segno di debolezza, ma al contrario rappresenta la forza di una grande consapevolezza di sé, del desiderio di mettersi in discussione per ritrovarsi.
3. LO PSICOLOGO POTREBBE MANIPOLARE LA MIA MENTE: niente di più sbagliato. Lo psicologo non manipola la mente di alcuno, non può farlo per ragioni etiche ma soprattutto fisiologiche. Tranne rari casi, in cui non è certo la professione a fare la differenza, nessun essere umano è disposto a lasciarsi manipolare, nè tanto meno lo psicologo prevede nel suo agire professionale il dare istruzioni o direttive di comportamento precise. Lo psicologo non è un “decisore conto terzi”, ma utilizza le proprie conoscenze e i propri strumenti per “aprire” gli angoli più in ombra e momentaneamente inaccessibili della psiche, allo scopo di ristabilire i processi mentali propri della persona, senza distorcerli o spostarli verso altre direzioni.
4. IO SONO FATTO COSI’ (CAMBIARE E’ IMPOSSIBILE): è la scusa più classica e scontata di chi non ha voglia o ha paura di mettersi in gioco per cambiare ciò che, pur nella sua disfunzionalità, gli offre comunque sicurezza. Le ragioni di questa presa di posizione possono essere numerose, tutte sostenute da una condizione più o meno consapevole di profonda insicurezza. Se è vero che non è possibile cambiare una struttura di personalità acquisita e ben radicata, è possibile tuttavia correggere alcuni aspetti di sé in grado di aumentare e migliorare il grado di benessere individuale e della salute in ambito psichico, fisico e sociale.
5. NESSUNO PUO’ CAPIRE IL MIO DOLORE: alcuni dei fondamenti alla base delle conoscenze e dell’agire dello psicologo sono proprio la capacità di ascolto, di empatia e di comprensione, sempre in una condizione non giudicante. Naturalmente è sempre possibile, come in ogni altra professione, l’esistenza di qualche professionista non all’altezza, ma solitamente questi sono casi che si rendono evidenti fin dal primo incontro.
6. E’ IMPOSSIBILE RISOLVERE I PROBLEMI CONCRETI SOLO PARLANDO: la parola è uno degli strumenti, non a caso anche una delle “armi”, più potenti di cui dispone l’essere umano. La sua conoscenza e il suo uso corretto possono condurre a risultati che nessun altro strumento inventato dall’uomo (pillole varie comprese) può raggiungere, così come un suo uso scorretto o distorto può causare grandi catastrofi. La parola, o meglio la comunicazione in tutte le sue complesse articolazioni è ai nostri tempi molto sottovalutata, è data per scontata, talvolta usata male o a sproposito, ma per rendersi conto della sua potenza è sufficiente pensare a come una sola parola sia talvolta in grado di influenzare profondamente il nostro umore, condizionando tutto il nostro agire successivo.
7. LA PSICOTERAPIA DURA TROPPO: questo è un pregiudizio legato ancora alle teorie freudiane e alla psicoanalisi, in cui in effetti si prevedono tempi molto lunghi, anche se la sua efficacia non è certo in discussione. In realtà esistono una grande quantità di modelli alternativi di intervento (qualcuno ne ha contati oltre 500), che vanno scelti e adattati alle esigenze di chi ne fa richiesta. L’orientamento teorico, le conoscenze del professionista e la sua capacità di scegliere la metodologia più adatta è condizione fondamentale per il buon esito di un intervento.
8. LO PSICOLOGO COSTA TROPPO: il costo di un intervento costituisce un parametro altamente soggettivo, ciò che è costoso per qualcuno potrebbe apparire l’opposto per qualcun altro. In realtà le tariffe normalmente non sono inaccessibili, né sono più elevate rispetto ad altre prestazioni professionali di pari livello. La parziale detraibilità in sede di dichiarazione dei redditi, e la rimborsabilità di questo tipo di prestazioni da parte di molte compagnie di assicurazione e di casse previdenziali aziendali può tuttavia alleviarne almeno in parte il peso economico. Resta da considerare la percezione, ancora satura di pregiudizi, secondo cui l’intervento di uno psicologo è un “di più” del quale si può tranquillamente fare a meno. A tal proposito è sufficiente rileggere questi 10 punti.
9. PERCHE’ RIVOLGERSI A UNO PSICOLOGO QUANDO POSSO PARLARE CON UN AMICO?: se a volte rivolgersi a un amico può essere sufficiente, specialmente se quest’ultimo è dotato di particolare empatia e sensibilità, altre volte le conoscenze e la professionalità di uno psicologo divengono indispensabili. Vale lo stesso discorso fatto per il punto 2, cioè dipende da quanto pervasivo e difficoltoso da comprenderee affrontare sia il disagio che si sta vivendo.
10. AHH, SEI PSICOLOGO!? CHE, TRADOTTO, SIGNIFICA: DEVO STARE ATTENTO A TUTTO QUELLO CHE DICO ALTRIMENTI TU MI ANALIZZI E POI CHISSA’ COSA PENSI...: la summa e allo stesso tempo anche l’opposto dei precedenti 9 punti. Trasmette un’idea dello psicologo come di un professionista sempre in servizio, al pari di un poliziotto o di un militare. Non è una condizione umanamente possibile.